domenica 28 marzo 2010

RIEPILOGO DI UN’AVVENTURA

Neanche due mesi fa ho iniziato la campagna elettorale per le elezioni regionali.

E’ stato un periodo particolare, quasi irreale… un ballo con improvvisi cambi di ritmo… sempre più veloce, fino a togliere il fiato… Ho ballato… ed oggi improvvisamente il silenzio.

Provo a ripercorrere questo cammino e a rivivere le emozioni che si sono susseguite.

Guardandomi dentro cerco di ritrovare il momento in cui è cambiato tutto, ovvero quel preciso istante in cui il mio passo tranquillo si è trasformato.

Non mi riferisco tanto agli impegni che mi hanno necessariamente portato a dover allungare il passo per conciliare la campagna elettorale con gli impegni di lavoro e le esigenze familiari.

Mi riferisco principalmente alle mie emozioni: c’è stato un momento preciso in cui mi sono sentita coinvolta mentalmente ed emotivamente nella campagna elettorale.

Il mio mondo e la mia quotidianità rimanevano spettatori, rispetto a giornate che assumevano una dimensione irreale.

Ripenso a come avevo pensato ed organizzato la mia campagna elettorale: un primo periodo di contatti, in particolare su facebook, la realizzazione del blog, quattro chiacchiere con una prima rete di conoscenze le quali avrebbero potuto spendersi per me, la preparazione di una presentazione per farmi conoscere, organizzare incontri e dibattiti per parlare degli argomenti che mi sono più cari.

Fin qui tutto è filato come previsto; dovevo solo ritagliarmi un po’ più di tempo rispetto ad una vita già piena di impegni, ma non è stato particolarmente complicato… nessun imprevisto, nessuna complicazione.

Poi sono entrata nel vivo degli impegni: la realizzazione del manifesto elettorale e presenziare ad una serie di incontri, conferenze stampa, andare nei mercati per incontrare le persone, distribuire volantini e materiale elettorale.

Inizio dal manifesto elettorale: una domenica mattina insieme a Luciano Galeotti, Fabrizio e Virginia abbiamo iniziato a girare per Corinaldo per fare le fotografie che avrei utilizzato nel manifesto.

Avevo due idee: la prima una fotografia insieme a Virginia, senza riprenderla in volto, per dare l’immagine di normalità, l’altra con un’aria un po’ pensosa e richiamando qualche elemento di Corinaldo per mettere uno slogan del tipo “per le marche, ho tante belle idee..”

Circa 150 scatti, nelle quali ho individuato due foto che potevano essere adatte ai messaggi che volevo dare. Il grafico mi ha preparato due bozze di manifesti; alla fine ha prevalso quella con Virginia: io e lei che camminiamo nel parco mano nella mano. In fondo Virginia è il primo motivo del mio impegno nella politica. Su questa riflessione lo slogan è venuto da sé: “UNA POLITICA MIGLIORE… COSTRUIAMOLA INSIEME”.

Pronti i manifesti e i volantini mi sono sentita davvero nel pieno della campagna elettorale.

Il ritmo delle ultime tre settimane era diventato davvero incalzante, in un vortice di emozioni spesso in contrasto tra loro: la solitudine, la solidarietà, la gioia, la rabbia, sentirmi forte e sentirmi impotente allo stesso tempo.

La mia è stata una campagna elettorale “fatta in casa”, senza uno staff a disposizione, senza investimento economico; fotocopie fatte in studio, e-mail tra un atto ed una telefonata, volantinaggio casuale, amici e compagni di circolo che si sono spesi per me, incontri e chiacchierate di continuo.

Ogni volta che andavo al mercato o che allestivo un banchetto cercavo di individuare le persone che si potessero riconoscere in me, che potessero essere interessate dalla lettura della mia presentazione.

In questa situazione lo stress maggiore è stato quello di non lasciarmi condizionare da candidati più forti e andare avanti per la strada che mi ero prefissata: “ogni voto è un voto guadagnato !”.

Il problema principale della politica attuale è che spesso conta più la persona che il pensiero politico (Berlusconi docet) ed il partito perde terreno rispetto ai singoli candidati.

Altra fonte di stress è sorta dallo sforzo di capire di chi potessi fidarmi, anche all’interno della cerchia di persone “amiche”, per non essere strumentalizzata da chi pensa di poter muovere le pedine.

In compenso in questo cammino ho incontrato persone in gamba, ho rafforzato legami di amicizia e incontrato vecchie amicizie che con il tempo avevo perso di vista; mi sono confrontata con tante persone che hanno la mia stessa visione della politica e della partecipazione, alcune un po’ sfiduciate, ma comunque pronte ad essere coinvolte.

Ogni volta che vacillavo ripensavo agli obiettivi che mi ero prefissata, ossia alla voglia di contribuire ad una politica migliore, fatta di sentimenti autentici e passioni, in contrapposizione a chi ha solo un interesse personale… (e molti sanno fingere bene)…

Questo pensiero me lo terrò caro, continuando a creare una rete con tutte le persone affini che ho incontrato in questo cammino.

A tutti voi che mi siete stati vicino, un grazie di cuore.

Myriam

venerdì 12 marzo 2010

Myriam Fugaro, candidata...tra la gente

A passo convinto e sicuro, Myriam Fugaro, la candidata tutta corinaldese alle elezioni regionali del prossimo 28 e 29 marzo ha l'aria di chi ha mille cose per la testa. Insomma di chi è in piena campagna elettorale. La prima domanda è d'obbligo. Come sta?
L'esperienza della campagna elettorale, a contatto con il territorio, con la gente e con i loro problemi è appassionante. Il continuo confronto, il rapporto intenso, la passione nel parlare di politica. Devo ammettere che inizialmente le persone sono un po' scettiche nei miei confronti ma è normale poiché non sanno bene cosa li aspetta. Poi quando torno a casa mi sento molto arricchita.
Presentarsi alle elezioni regionali è un passo molto coraggioso e difficile da fare. Perché ha preso questa decisione?
Nella mia vita professionale, come avvocato, come presidente della associazione Donne e Giustizia, come membro della Commissione Pari Opportunità della Regione, ho sempre portato avanti tante battaglie e sono riuscita a farmi conoscere su tutto il territorio, soprattutto ad Ancona. Non voglio certo fermarmi. Probabilmente è dove vivo che mi conoscono meno, ma anche questa rappresenta una sfida su cui voglio impegnarmi. La mia candidatura sostanzialmente nasce a dicembre, quando è scoppiato il caso della centrale Turbogas a Corinaldo. Sono rimasta indignata per come si è comportata l'amministrazione comunale la quale da un anno era a conoscenza del progetto e non ha coinvolto nessuno. Un anno sprecato. Si potevano fare incontri, approfondire l'argomento, informare la gente e molto altro ancora. Insomma un'opportunità persa. É stato proprio in quei giorni che ho sentito l'esigenza di una politica diversa e certamente migliore, più rispettosa delle persone. Il mio slogan e il mio obiettivo sono proprio questi e voglio raggiungerli per e con la gente. Troppo spesso ho assistito ad un sentimento politico e cittadino sottovalutato dalla dirigenza politica.
Nelle prossime elezioni il Partito Democratico ha deciso di correre con l'Unione di Centro, abbandonando la vecchia coalizione con Prc e Sinistra Ecologia e Libertà. Uno spostamento verso il centro che ha disorientato diversi elettori. Potrebbe penalizzarvi?
Sia chiaro, il Partito Democratico rimane un partito di centro-sinistra e personalmente mi sento di far parte della sinistra del partito. La coalizione con l'Udc credo che rientri in una strategia politica nazionale che mira a conquistare più regioni possibili. Mi conforta il fatto che sia stata l'Unione di Centro ad adattarsi al nostro programma soprattutto in tema di energie rinnovabili ma non solo. Le Marche, da questo punto di vista, rappresentano un vero e proprio laboratorio politico dentro il quale, è giusto sottolinearlo, non verrà mai persa l'anima della sinistra. Immagino il Partito Democratico come una casa dove al sentimento del centro-sinistra si è unita l'esperienza del mondo cattolico.
Quali sono i punti del programma di Myriam Fugaro?
Innanzitutto legalità e trasparenza, i due pilastri del programma. Ho in mente una politica del territorio e per il territorio, attenta alla scuola, alla sanità, agli anziani. Voglio rendere migliore la qualità della vita nelle nostre valli. Altro punto importante è certamente quello relativo alle politiche del lavoro. Da una parte è necessario tamponare l'attuale emergenza ma dall'altra bisogna ripensare tutto il fragile sistema di imprese marchigiano. E poi il turismo. Le nostre valli non hanno nulla da invidiare a regioni come l'Umbria e la Toscana e di conseguenza anche il sistema turistico va riletto sotto altro aspetto. I tanti piccoli comuni devo avere la possibilità di mettersi in rete per ampliare l'offerta turistica di zona, coniugando le bellezza naturali alle realtà delle piccole aziende. Le Marche da sempre sono fatte da grandi lavoratori che riescono a impiegare al meglio le tante risorse a disposizione. Questa è una grande forza.
Quanto le è stato d'aiuto il circolo del Partito Democratico di Corinaldo?
Tantissimo. Un circolo in crescita che di certo deve lavorare per un futuro importante. Corinaldo ha bisogno di realtà nuove, pronte ad impegnarsi sul territorio. La mia candidatura è anche espressione di questo paese e, comunque vada, sarò la prima ad impegnarmi per Corinaldo. Devo ammettere che anche il Pd Provinciale mi ha “coccolata”.
Dunque, perché votare Myriam Fugaro?
Questa campagna elettorale l'ho sempre affrontata positivamente pensando di poter essere eletta. Ho sempre avuto un ottimo riscontro da parte della gente. Insomma sono fiduciosa. Penso di incarnare l'esigenza di rinnovamento, un bisogno sempre più concreto dei cittadini.

di Riccardo Silvi

martedì 9 marzo 2010

Myriam a Corinaldo
























Myriam Fugaro

Candidata PD per Spacca Presidente per l’elezione regionale 2010

Invita all’incontro

LA PARTECIPAZIONE COME VALORE

Giovedì 18 marzo alle ore 21,00

presso la Sala Grande del Palazzo Comunale - Corinaldo

Intervengono:

Emanuele Lodolini, segretario provinciale PD

Monica Bocci, coordinatore circolo PD di Corinaldo

Laura Campolucci, consigliere comunale eletta nella lista “Uniti per Corinaldo”

sabato 27 febbraio 2010

I miei appuntamenti elettorali


Calendario appuntamenti MARZO 2010

-il 2 a Monterado presso il Centro Sociale di Ponte rio, ore 21.00;

-il 5 a Castelleone di Suasa alla Cena del Tesseramento;


-il 9 ad Ostra Vetere presso il Circolo del PD, ore 21.00;

-il 10 ad Ostra presso il Circolo del PD, ore 21.00;


-il 16 ad Ancona presso la Sala Consiliare del Comune, ore 17.00 fino alle 20.00;

-il 18 a Corinaldo presso la Sala Consiliare del Comune, ore 21.00;

Inoltre:

- banchetto a Senigallia il 20 marzo 2010, dalle 16.00 alle ore 20.00;


- banchetto a Corinaldo il 21 marzo 2010 dalle 09.00 alle 13.00 di fronte a San Francesco;


- banchetto a Ostra Vetere il 22 marzo 2010 dalle 09.00 alle 13.00 in piazza di fronte alle poste;


- banchetto a Ripe il 23 marzo 2010 dalle 09.00 alle 13.00 in piazza di fronte al Comune;


- banchetto a Corinaldo il 24 marzo 2010 dalle 09.00 alle 13.00 presso il Piazzale Bucci;


- banchetto a Ostra il 26 marzo 2010 dalle 09.00 alle 13.00 in piazza di fronte al Comune.

domenica 21 febbraio 2010

Convention del Partito Democratico della Provincia di Ancona

Sabato 20 febbraio 2010 si è tenuta a Loreto la Convention del Partito Democratico della Provincia di Ancona, alla presenza del Governatore Gian Mario Spacca, del Segretario Regionale Palmiro Ucchielli, del Segretario Provinciale Emanuele Lodolini, del Professor Carboni e dei candidati del PD della Provincia di Ancona.

E’ stato un momento di riflessione sulla alleanze, anche in un’ottica di strategia nazionale, sull’importanza che le prossime elezioni regionali avranno, sugli aspetti del programma che riteniamo fondamentali.

Per quanto mi riguarda ritengo importante il fatto che l’UDC abbia sottoscritto il programma che già era stato condiviso con tutti i partiti di centro-sinistra che avevano governato assieme al Presidente Spacca, in particolare gli aspetti relativi alla tutela dell’ambiente.

La nostra Regione si contraddistingue per una politica che guarda con interesse alle fonti di energia alternativa ed al risparmio energetico, senza essere stata messa in discussione dalla nuova coalizione.

Lo stesso vale per le politiche sociali, per la scuola, per le infrastrutture… si tratta di continuare su un cammino già intrapreso in questa legislatura.

In quest’ultimo mese di campagna elettorale credo che sia importante comunicare con le persone, per far comprendere come le scelte della coalizione rispondono alle esigenze della collettività e non tradiscono le aspettative e i valori degli elettori di centro-sinistra.

giovedì 11 febbraio 2010


Venerdì scorso si è tenuta ad Ancona la conferenza stampa del PD per
la presentazione dei candidati nella provincia di Ancona..
Siamo un bel gruppo: ognuno di noi con le proprie esperienze,
competenze e passioni.

Tutti con la voglia di confermare Spacca come presidente della nostra
.
Regione e con la voglia di contribuire a rafforzare il nostro partito.
Sono certa che sarà un’esperienza impegnativa ed entusiasmante nello
stesso tempo.

domenica 24 gennaio 2010

IL MIO IMPEGNO NEL PROGRAMMA DI CENTROSINISTRA

Ritengo che l’impegno di Spacca, per altro già mostrato in questi anni di amministrazione, sia assolutamente valido. Per quanto mi riguarda, all’interno del programma vorrei soffermarmi a riflettere su alcune questioni che ritengo prioritarie, portando su queste il mio contributo.

-Garantire una politica trasparente e rispettosa della legalità
E’ una premessa che potrebbe sembrare scontata, ma dal mio punto di vista è fondamentale precisare che le scelte politiche dovrebbero perseguire, sempre e senza alcuna esitazione, l’interesse della collettività, in particolare quando vi sia il rischio che i “poteri forti” tentino di influenzarle per un interesse di parte (di esempi ve ne possono essere un’infinità: interessi di case farmaceutiche, assicurazioni, banche, influenti gruppi industriali).
In ogni caso i cittadini hanno il diritto di essere informati, in modo esauriente e con tempestività, su questioni che li riguardano direttamente; parimenti la Pubblica Amministrazione dovrebbe assumere la responsabilità delle proprie scelte ed essere in grado di motivarle.
Un esempio negativo, in particolare modo per noi corinaldesi, è rappresentato dal modo in cui la Giunta Comunale ha gestito la questione della richiesta avanzata da EDISON S.p.A. di installare una centrale turbogas sul territorio gorettiano..
Come emerso nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta erano a conoscenza, da oltre un anno, dell’interessamento della EDISON S.p.A. per l’acquisto del terreno sito nella zona ZIPA di Corinaldo, ma hanno taciuto con i Consiglieri di Minoranza, non hanno affrontato il problema di fronte alla competente Commissione Ambiente, non hanno assunto informazioni sulle conseguenze che l’installazione avrebbe comportato ed hanno taciuto alla cittadinanza.
In Consiglio Comunale, l’Assessore all’Urbanistica ha affermato che ad ottobre 2009, nel momento in cui la EDISON S.p.A. depositava il progetto, aveva ritenuto opportuno prendere tempo perché la questione le risultava di grande complessità (…ma un Assessore all’Urbanistica non dovrebbe essere competente nella materia assegnatagli ?!?...). Questa dichiarazione non convince dato che è risultato che ne era a conoscenza già da tempo e pertanto aveva tutto il tempo necessario per approfondire la questione.
Una volta che i riflettori sono stati puntati sul problema, grazie al costante impegno del Comitato “Valcesano Sostenibile” e dei Consiglieri di Minoranza del Comune di Corinaldo, l’Amministrazione ha continuato a tergiversare, ha preso tempo, ha rilasciato dichiarazioni ambigue, ha mentito nel corso del Consiglio Comunale dell’11.12.2009, sostenendo che solamente ad ottobre 2009, con il deposito del progetto presso gli uffici comunali, era venuta a conoscenza della questione.
In questa vicenda è emersa, più di ogni altra cosa, l’incapacità dell’Amministrazione Comunale di assumersi le responsabilità delle proprie decisioni, deficit che ha cercato di mascherare con un comportamento ambiguo, facendosi travolgere dal susseguirsi degli eventi.
Quanto detto sull’importanza che l’azione politica persegua l’interesse dei cittadini vale più che mai per quanto attiene alla gestione del denaro pubblico, che deve effettuarsi in modo trasparente e tenendo conto delle priorità collettive.
Tutto ciò è strettamente collegato alla questione della legalità, che garantisce la “regolare” gestione del denaro pubblico, del territorio, la tutela del lavoro e la lotta alla criminalità.

- Mettere la persona al centro della politica
In questi anni la politica della Regione ha dimostrato di avere a cuore il bene delle cittadine e dei cittadini marchigiani. Questa strada va portata avanti con convinzione.
Di conseguenza le priorità sono la tutela del lavoro, soprattutto in questo momento di crisi economica che ancora ci deprime ed ha indebolito il “sistema Marche”. Grande attenzione meritano i soggetti svantaggiati, quelli che non trovano adeguata tutela nel sistema normativo, le piccole imprese che vivono principalmente di “sub commesse”.
Tutelare le lavoratrici ed i lavoratori vuol dire anche pensare a politiche di conciliazione dei tempi vita-lavoro, rafforzare il sistema dei servizi sociali, potenziare la scuola (sempre che il ministro Gelmini ed il governo non continuino nell’opera di smantellamento, privandola di risorse economiche), ottimizzare il sistema sanitario, in particolare nelle piccole realtà e tenendo conto delle diverse esigenze di genere.
Da questo punto di vista credo che un’azione possibile sia quella di rafforzare i Consultori, luogo pensato per la prevenzione, l’educazione e l’assistenza, ma oggi svuotati di incisività.

-“L’ambiente fa sviluppo”
Ritengo che lo slogan coniato nella campagna elettorale di Gian Mario Spacca sia davvero efficace.
Se abbiamo a cuore il nostro benessere ed il futuro dei nostri figli, le scelte sono obbligate e passano, tra l’altro, per le energie pulite e rinnovabili, per la salvaguardia del territorio, per la raccolta differenziata, per il sostegno al commercio equo-solidale ed all’agricoltura biologica.
Non si tratta di arrestare lo sviluppo, si tratta solo di invertire la rotta rispetto ad una economia che sta compromettendo i nostri beni più preziosi.
Al contrario, pensare all’ambiente può essere un valido metodo per far “ripartire” l’economia.
Tutto questo mi riporta alla premessa iniziale sull’etica della politica e sulla tutela dell’interesse collettivo.

- Promuovere una cultura dell’uguaglianza e dell’accoglienza.
La politica del governo nazionale su questioni relative all’immigrazione, alla sicurezza, alla laicità dello stato, al rispetto delle libertà costituzionali, rischia di metterci gli uni contro gli altri, esasperando gli animi e rendendoci tutti un po’ più intolleranti.
E’ fondamentale risvegliare le nostre coscienze critiche per non cadere in questa trappola.
E’ necessario contrastare ogni forma di discriminazione e violenza e promuovere una politica dell’integrazione.
Per incentivare questa cultura non si possono trascurare azioni e progetti che coinvolgano a vari livelli le scuole del territorio e valorizzino le risorse umane dei nostri ragazzi.

giovedì 21 gennaio 2010

Il Doppio SI delle DONNE




In questo periodo organizzare il mio tempo non è semplice: la mattina porto Virginia all’asilo nido, poi al lavoro in studio o in Tribunale; il pomeriggio mi divido tra il lavoro, la formazione professionale, la politica, il volontariato, qualche volta la commissione pari opportunità, un pomeriggio tutto dedicato a mia figlia; la sera, salvo qualche eccezione, è il momento dell’intimità e delle coccole con Virginia. Poi c’è la gestione della casa, la spesa, ed ora anche la campagna elettorale.

Non è facile, però sono soddisfatta della mia vita. Non potrei rinunciare né all’aspetto privato né a quello lavorativo o sociale.

Per una donna comunque non è facile. Spesso ci si trova di fronte al dilemma della scelta tra la propria famiglia ed i propri affetti o la realizzazione di sé all’esterno delle mura domestiche. Spesso si fanno sacrifici e rinunce, sensi di colpa per non arrivare dappertutto.

Molte volte la scelta non è possibile: si è costretti a rinunciare alla famiglia ed in particolare alla maternità, troppo spesso si è costretti a rinunciare al lavoro (penso alle donne che scelgono di lasciare il lavoro perché la retta dell’asilo nido o il costo di una baby sitter prosciugherebbe lo stipendio); in alternativa costrette ad accettare lavori che non pesino sulla gestione della famiglia.

Non è un caso che le donne, pur avendo in linea teorica le stesse possibilità degli uomini, potendo scegliere le professioni che prediligono, hanno grosse difficoltà nel fare carriera ed ottenere consenso dal punto di vista politico. Quante donne compaiono nei consigli di amministrazione o in posizione “di comando” in aziende pubbliche e private ? Quante donne sono giudici della Corte di Cassazione ?, Quante sono presidenti di ordini professionali ? Quante trovano spazio nei partiti politici? Sono domande retoriche, che però riflettono la realtà in cui viviamo.

Penso ad una riflessione di Virginia Wolf sul perché le opere delle scrittrici inglesi fossero rare e generalmente di secondo livello. La risposta fu semplice e probabilmente realistica: la prima condizione per scrivere è quella di avere “una camera propria”, un luogo dove ci si possa ritirare per qualche ora, dove si possa scrivere, riflettere, rileggere ed essere soli con sé stessi, senza doversi curare di interferenze al proprio lavoro.

Per una donna, allora come oggi, trovare uno spazio tutto per sé è un’impresa ardua.

La politica su questo non fornisce risposte rassicuranti. Il pensiero va immediatamente al governo nazionale: aiuti finanziari alla FIAT che in cambio chiude lo stabilimento di Termini Imerese; aiuti alla CAI già morosa nei pagamenti; milioni di euro per gli studi del ponte sullo Stretto di Messina; l’eliminazione dell’ICI per vincere le elezioni… Tutto questo a danno di un sistema sociale che penalizza prima di tutto le donne, che sono le prime a soffrire di asili che mancano, di una scuola smantellata, di assenza di strutture dignitose che assistano gli anziani.

Politiche di conciliazione dei tempi vita - lavoro sono solo argomenti di discussione (dove sono i micro-asili nelle fabbriche???); le nostre strade sono intasate dal traffico e le città rovinate dall’inquinamento; mancano spazi verdi o luoghi di interesse per le famiglie (biblioteche, ludoteche, parchi, ecc…) … e questi sono solo pochi esempi.

Intanto si discute se sia giusto intestare una via a Craxi; intanto l’aula parlamentare è impegnata ad approvare la legge sul processo breve, che eviterà ad una persona di essere processata, ma affosserà la richiesta di giustizia di moltissime vittime; intanto la crisi economica ha impoverito le famiglie, mentre i poteri forti sono sempre più tutelati.

Abbiamo diritto ad una politica trasparente e dal volto umano!

martedì 19 gennaio 2010

Un pò di me....

Sono nata a Roma il 12 marzo 1970 e nell’anno 1996, subito dopo la laurea in giurisprudenza, mi sono trasferita nelle Marche, scegliendo come luogo di residenza Corinaldo.

Nel 1996 ho iniziato la pratica forense e l’attività di volontariato all’interno dell’associazione “Donne e Giustizia” di Ancona, dove ancora oggi presto consulenza legale alle donne vittime di violenza domestica.
Nel 1999 ho superato l’esame per l’abilitazione alla professione di avvocato e ho scelto di dedicarmi principalmente al diritto di famiglia.

Ammetto che ho imparato molto dalle donne che ho seguito in questi anni, sia quelle che si sono rivolte all’associazione Donne e Giustizia, sia quelle che ho assistito professionalmente ed a loro in gran parte devo la mia crescita personale.


Attraverso il confronto con le storie che le donne mi hanno raccontato, ho potuto riflettere sul significato di appartenenza al genere femminile: ci portiamo dietro (o meglio dentro) una storia comune, fatta di mille difficoltà nell’affrontare una società apparentemente neutra, di risorse emotive ed intellettive che abbiamo dentro noi, di una modalità di relazionarci con gli altri e di sentire la vita.


L’esperienza nell’associazione ha rappresentato anche il mio primo approccio con la politica, intesa in senso lato, come interesse alla vita pubblica. La nomina a Commissaria di parità, avvenuta nel 2006, ha significato un passo verso la politica istituzionale. All’interno della Commissione di Pari Opportunità ho dato la mia disponibilità nel collaborare in due gruppi di lavoro: quello delle politiche sociali e della salute e quello della legislazione di parità.

Negli ultimi anni ho continuato a percorrere un cammino di crescita politica all’interno del PD: al momento della nascita del PD, io ed il mio compagno Fabrizio abbiamo maturato la decisione di prendere la tessera del partito. La nascita del nuovo partito, frutto dell’esperienza della sinistra italiana e di una parte del mondo cattolico (per il nostro modo di vedere quella più vicina ai bisogni delle persone), rappresentava una tappa importante nel panorama politico del nostro paese.
Guardavamo al nascente partito come l’unica “casa” possibile, l’unica nella quale potevamo sentirci rappresentati e soddisfare il nostro bisogno di identificarci con un pensiero politico.
Dopo l’esperienza dell’Ulivo, nella quale in molti avevamo posto tutta la nostra fiducia, c’era da pensare ad un partito di centro sinistra nuovo per evitare le trappole del passato.
Inoltre ci piaceva l’idea di collaborare al circolo del paese dove viviamo, Corinaldo, per poter creare un gruppo che potesse rappresentare un’alternativa al centro destra che ci amministra da 7 anni.
A distanza di tempo sono maggiormente convinta di quella scelta: viviamo in un periodo storico difficile, in cui molte conquiste che davamo per scontate sono costantemente messe in discussione (penso solo all’equilibrio tra i poteri costituzionali, alla libertà di stampa e di espressione, allo stato sociale costruito tra gli anni ‘70 e ‘80).


Il disagio che mi crea questa situazione mi ha portata a sentire come un bisogno primario quello di partecipare attivamente alla vita politica. Anche la nascita di Virginia ha contribuito a maturare questa decisione: ne va del nostro presente e del futuro dei nostri figli!
Ho iniziato allora con il presentarmi con la mozione Bersani, poi la nomina nell’esecutivo provinciale ed ora la candidatura alle regionali. Questa candidatura viene in un momento importante anche per il territorio dove abito, ossia nel momento in cui è emerso il problema della centrale turbogas che la società Edison vorrebbe costruire nel Comune di Corinaldo.
La mia candidatura è sicuramente un segnale contro un determinato modo di amministrare il territorio: mai scelte politiche dovrebbero pregiudicare la vita, la salute, la cultura di una popolazione; si tratta di beni preziosi che come tali vanno tutelati.
C’è infine un’ulteriore riflessione: il rinnovamento della classe dirigente passa per ognuno di noi e così ho deciso di mettermi in gioco.