domenica 28 marzo 2010

RIEPILOGO DI UN’AVVENTURA

Neanche due mesi fa ho iniziato la campagna elettorale per le elezioni regionali.

E’ stato un periodo particolare, quasi irreale… un ballo con improvvisi cambi di ritmo… sempre più veloce, fino a togliere il fiato… Ho ballato… ed oggi improvvisamente il silenzio.

Provo a ripercorrere questo cammino e a rivivere le emozioni che si sono susseguite.

Guardandomi dentro cerco di ritrovare il momento in cui è cambiato tutto, ovvero quel preciso istante in cui il mio passo tranquillo si è trasformato.

Non mi riferisco tanto agli impegni che mi hanno necessariamente portato a dover allungare il passo per conciliare la campagna elettorale con gli impegni di lavoro e le esigenze familiari.

Mi riferisco principalmente alle mie emozioni: c’è stato un momento preciso in cui mi sono sentita coinvolta mentalmente ed emotivamente nella campagna elettorale.

Il mio mondo e la mia quotidianità rimanevano spettatori, rispetto a giornate che assumevano una dimensione irreale.

Ripenso a come avevo pensato ed organizzato la mia campagna elettorale: un primo periodo di contatti, in particolare su facebook, la realizzazione del blog, quattro chiacchiere con una prima rete di conoscenze le quali avrebbero potuto spendersi per me, la preparazione di una presentazione per farmi conoscere, organizzare incontri e dibattiti per parlare degli argomenti che mi sono più cari.

Fin qui tutto è filato come previsto; dovevo solo ritagliarmi un po’ più di tempo rispetto ad una vita già piena di impegni, ma non è stato particolarmente complicato… nessun imprevisto, nessuna complicazione.

Poi sono entrata nel vivo degli impegni: la realizzazione del manifesto elettorale e presenziare ad una serie di incontri, conferenze stampa, andare nei mercati per incontrare le persone, distribuire volantini e materiale elettorale.

Inizio dal manifesto elettorale: una domenica mattina insieme a Luciano Galeotti, Fabrizio e Virginia abbiamo iniziato a girare per Corinaldo per fare le fotografie che avrei utilizzato nel manifesto.

Avevo due idee: la prima una fotografia insieme a Virginia, senza riprenderla in volto, per dare l’immagine di normalità, l’altra con un’aria un po’ pensosa e richiamando qualche elemento di Corinaldo per mettere uno slogan del tipo “per le marche, ho tante belle idee..”

Circa 150 scatti, nelle quali ho individuato due foto che potevano essere adatte ai messaggi che volevo dare. Il grafico mi ha preparato due bozze di manifesti; alla fine ha prevalso quella con Virginia: io e lei che camminiamo nel parco mano nella mano. In fondo Virginia è il primo motivo del mio impegno nella politica. Su questa riflessione lo slogan è venuto da sé: “UNA POLITICA MIGLIORE… COSTRUIAMOLA INSIEME”.

Pronti i manifesti e i volantini mi sono sentita davvero nel pieno della campagna elettorale.

Il ritmo delle ultime tre settimane era diventato davvero incalzante, in un vortice di emozioni spesso in contrasto tra loro: la solitudine, la solidarietà, la gioia, la rabbia, sentirmi forte e sentirmi impotente allo stesso tempo.

La mia è stata una campagna elettorale “fatta in casa”, senza uno staff a disposizione, senza investimento economico; fotocopie fatte in studio, e-mail tra un atto ed una telefonata, volantinaggio casuale, amici e compagni di circolo che si sono spesi per me, incontri e chiacchierate di continuo.

Ogni volta che andavo al mercato o che allestivo un banchetto cercavo di individuare le persone che si potessero riconoscere in me, che potessero essere interessate dalla lettura della mia presentazione.

In questa situazione lo stress maggiore è stato quello di non lasciarmi condizionare da candidati più forti e andare avanti per la strada che mi ero prefissata: “ogni voto è un voto guadagnato !”.

Il problema principale della politica attuale è che spesso conta più la persona che il pensiero politico (Berlusconi docet) ed il partito perde terreno rispetto ai singoli candidati.

Altra fonte di stress è sorta dallo sforzo di capire di chi potessi fidarmi, anche all’interno della cerchia di persone “amiche”, per non essere strumentalizzata da chi pensa di poter muovere le pedine.

In compenso in questo cammino ho incontrato persone in gamba, ho rafforzato legami di amicizia e incontrato vecchie amicizie che con il tempo avevo perso di vista; mi sono confrontata con tante persone che hanno la mia stessa visione della politica e della partecipazione, alcune un po’ sfiduciate, ma comunque pronte ad essere coinvolte.

Ogni volta che vacillavo ripensavo agli obiettivi che mi ero prefissata, ossia alla voglia di contribuire ad una politica migliore, fatta di sentimenti autentici e passioni, in contrapposizione a chi ha solo un interesse personale… (e molti sanno fingere bene)…

Questo pensiero me lo terrò caro, continuando a creare una rete con tutte le persone affini che ho incontrato in questo cammino.

A tutti voi che mi siete stati vicino, un grazie di cuore.

Myriam

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